Balanite
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martedì, gennaio 24, 2006

Nei pressi del Vingone...


Ormai ne ho la certezza. Il blog non si aggiorna da solo. Ho provato anche ad innaffiarlo ma non c’è stato niente da fare. Non si muove. Perciò, fino a quando non inventeranno il blog-auto pulente, ci penserò io a farlo. La mancanza di tempo non mi da respiro e a farne le spese è il mio blog. Avevo pensato ad una connessione neurale-satellitare con word. La dinamica doveva essere questa: io penso, il programma scrive e salva il mio pensiero, così che quando torno a casa non devo fare altro che postare. Et volià! Peccato che sia solo una mia fantasia e ancora nessuno lo abbia inventato.
Pazienza! Dovrò farlo io, come al solito.

Nonostante sia Gennaio e il clima incita a stare in casa ed avere un ottima occasione per aggiornare il blog, me ne frego un po’. Anzi la mia ultima passione è leggere i blog degli altri. Ovviamente, di perfetti sconosciuti. Anzi, prevedo di fare anche una lista nei link di quello che sto leggendo ultimamente. E’ stato molto curioso notare che leggo i diari di persone a cui normalmente non rivolgerei nemmeno la parola.
Anyway, a parte questa piccola digressione, quando ne ho la possibilità, io preferisco uscire. Con gli amici per mantenere costante il regime di cazzate che posso dire e/o fare. Nonché per non rischiare di perdere il mio status di tossico-alcoolizzato costruito a fatica con gli anni. O con qualche fanciulla, per cercare di convincerla a diventare il caldo e accogliente cappotto invernale per il mio cazzo. Diventa evidente che il tempo per postare si limita drasticamente.

Chi si ruba la maggior parte del mio tempo è ovviamente il lavoro. Qualche giorno fa ero a Scandicci. Mi aggiravo cercando il magazzino di qualche elettricista nella zona subito a ridosso dell’autostrada. Lungo l’argine del Vingone, si estende una piccola zona industriale. Le fabbriche sono state costruite a ridosso dell’argine e sono piuttosto vecchie e fatiscenti, almeno dei primi ’60. Nonostante siano ancora operative sono completamente incrostate di muffa e umidità. In quel punto, probabilmente per una magagna del terreno, l’acqua del torrente scava sotto l’argine. Con il tempo, ha piano piano trasformato l’asfalto in un simpatico acquitrino.

Pausa pubblicitaria: Quando guardo una bella ragazza, per un momento penso a come sarebbe bello stare con lei, uscire insieme, camminare nel sole, mano nella mano. Il momento dopo penso a come sarebbe bella la sua testa piantata su un palo. – Ed Gain-

Malgrado iniziasse a fare buio, continuavo a girare per questo luogo simpaticamente malsano, in cerca di nuovi clienti. Mi sono trovato, per caso, davanti a una azienda che già conoscevo. C’ero stato quando lavoravo per la Telecom. Sapevo che era fallita, (facevano perline di plastica, talmente sobrie che riuscivi a guardarle solo se eri daltonico) ma mi fermo ugualmente. L’ingresso agli uffici era ovviamente sbarrato però vedo che nel capannone c’è la luce accesa e le sento il rumore delle macchine che stanno andando. Dato che in passato, c’ero andato spesso e mi avevano anche offerto di andare a lavorare per loro, si era instaurato un buon rapporto. Penso, magari c’è qualcuno che conosco e gli faccio un saluto. Decido, quindi di passare dal retro. Anche li è tutto chiuso. Sto per andarmene, quando, oltre la siepe la noto. Sono rimasto a fissarla per un paio di minuti seriamente stupito. Poi me ne sono andato.
Balanite